Lo “stile antico” di Alessandro Scarlatti e il suo modello: Ensemble Odhecaton inaugura la XVIII Edizione del Roma Festival Barocco
L’apertura della diciottesima edizione del Roma Festival Barocco, ospitata nel refettorio del Monastero di Trinità dei Monti, segna l’avvio di un affascinante percorso dedicato alla ricchezza del patrimonio musicale italiano tra Rinascimento e Barocco. Domenica 30 novembre l’Ensemble Odhecaton guidato da Paolo Da Col inaugura la manifestazione capitolina dando forma a un programma che racconta l’eredità di due figure cardine della storia musicale romana. Alessandro Scarlatti ‘Alla Palestrina’, omaggio al Princeps Musicae nel cinquecentenario della nascita e la riscoperta della produzione sacra di Alessandro Scarlatti disegnano un itinerario che restituisce la vitalità di un repertorio centrale per la cultura europea.
Il concerto si svolgerà nel suggestivo Refettorio del Monastero di Trinità dei Monti, uno spazio impreziosito dagli affreschi del pittore Andrea Pozzo. Le pareti, animate da trompe-l’œil e prospettive illusionistiche, creano un ambiente visivo di grande impatto che dialoga con la musica, amplificando la dimensione contemplativa e immersiva dell’esperienza sonora. Protagonisti Odhecaton e la Missa breve alla Palestrina di Alessandro Scarlatti affiancata a una selezione di mottetti di Giovanni Pierluigi da Palestrina.
L’ensemble, attivo dalla fine degli anni Novanta e riconosciuto tra i più autorevoli interpreti del repertorio rinascimentale e barocco, ha costruito un’identità fondata su ricerca filologica, precisione tecnica e una vocalità duttile che valorizza l’articolazione del testo. La loro lettura si distingue per equilibrio timbrico e chiarezza architettonica, elementi che rendono pienamente percepibile la relazione tra struttura musicale e parola liturgica.
La Messa di Scarlatti è una testimonianza della sua fase romana. Il compositore rielabora il modello palestriniano in modo personale, privilegiando una scrittura raccolta e trasparente che coniuga l’eredità del contrappunto cinquecentesco con la sensibilità del primo Settecento. L’accostamento ai mottetti di Palestrina non vuole essere una contrapposizione ma un passaggio di testimone che mette in luce due approcci differenti alla costruzione del tessuto vocale e alla gestione del colore sonoro.
Da Col guiderà l’ensemble attraverso una lettura attenta alla funzione liturgica originaria delle opere e al loro potere evocativo. Ne nascerà un arco narrativo capace di attraversare due secoli di storia musicale romana senza ricorrere a didascalismi, mostrando come la grande tradizione sacra italiana, pur radicata in un contesto storico specifico, possa continuare a parlare a un ascoltatore contemporaneo grazie alla qualità e alla consapevolezza dell’interpretazione.
Il concerto inaugurale diventa così una dichiarazione di intenti per l’edizione 2025 del Roma Festival Barocco. La collaudata manifestazione conferma la volontà di unire ricerca, divulgazione e pratica musicale, proponendo una programmazione che attraversa generi, forme e scuole diverse con attenzione alle fonti e alle prime esecuzioni moderne. Trinità dei Monti si rivela ancora una volta uno scenario ideale per un progetto che affianca rigore storico e sensibilità esecutiva, consolidando il ruolo del festival come punto di riferimento nella scena italiana ed europea della musica antica.
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