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𝑺𝒂𝒄𝒓𝒆𝒅 𝑩𝒂𝒓𝒐𝒒𝒖𝒆 𝑺𝒑𝒍𝒆𝒏𝒅𝒐𝒓, cosmologia sonora e intimità liturgica: il Concerto di Natale della Cappella di Santa Maria in Via

Appuntamento di particolare rilievo nella Chiesa di Santa Maria in Via con il Concerto di Natale proposto dalla Cappella Musicale di Santa Maria in Via e dalla formazione strumentale De Musica Ensemble, entrambe dirette dal Maestro Luigi Ciuffa. Il programma accosta due pagine barocche di rara esecuzione, poste in dialogo come espressioni complementari di una medesima tensione spirituale: da un lato Coeli enarrant gloriam Dei di Jean-Joseph Cassanéa de Mondonville, esempio eminente del grand motet francese, dall’altro il Magnificat di Domenico Scarlatti, testimonianza di una devozione più raccolta e di un linguaggio sacro filtrato attraverso un raffinato controllo formale. Il concerto, in programma il 21 dicembre alle 17:15, si sviluppa come un itinerario attraverso due concezioni della musica sacra a cavallo tra Seicento e Settecento. La scelta, meditata e coerente,  consente di osservare da vicino due modi opposti ma non inconciliabili di tradurre il testo sacro in suono: la dime...

Ni Dufay, ni Binchois. The Works of Johannes Pullois. Una voce essenziale della polifonia franco-fiamminga del primo Quattrocento

Con Ni Dufay, ni Binchois, il Sollazzo Ensemble sotto la guida di Anna Danilevskaia restituisce al pubblico e alla critica una voce essenziale della polifonia franco-fiamminga del primo Quattrocento: Johannes Pullois. Attraverso una scelta di repertorio rara e una chiarezza interpretativa rigorosa, questa registrazione emerge come una delle uscite discografiche più significative dell’anno nella musica antica, integrando prime mondiali e una spiccata attenzione filologica.


Pullois (attivo tra gli anni 1430 e 1460) è figura documentata nelle corti borgognona e fiamminga, ma ha sempre occupato una posizione marginale rispetto a nomi canonici come Guillaume Du Fay e Gilles Binchois. L’idea curatoria dell’album è già esplicitata nel titolo: non si tratta di un semplice “omaggio”, bensì di una ridefinizione della centralità di Pullois nel panorama contrappuntistico nord-europeo del primo Quattrocento.

Ni Dufay, ni Binchois. The Works of Johannes Pullois, registrato e pubblicato per il catalogo della casa discografica belga Passacaille, fa parte della serie dedicata alla ricerca e alla diffusione della musica antica. La registrazione rientra inoltre nella Alamire Foundation Editions series, una collana promossa dall’Alamire Foundation in collaborazione con Passacaille, con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare repertori storici attraverso progetti discografici di elevata qualità. 

La registrazione comprende mottetti, credi e pezzi devozionali che, pur non essendo sempre noti al grande pubblico, costituiscono una testimonianza significativa dello sviluppo della polifonia a quattro voci. La scelta dei brani e l’ordine di successione mostrano una progressione formale e timbrica attentamente calibrata.

La performance del Sollazzo Ensemble è caratterizzata da una chiarezza testuale e timbrica che favorisce l’intelligibilità delle linee vocali in un repertorio notoriamente complesso. La direzione di Danilevskaia privilegia un fraseggio misurato e un equilibrio che mette in risalto le specificità contrappuntistiche di Pullois, senza cedimenti a rievocazioni timbriche anacronistiche.

L’uso degli strumenti - organo, strumenti a fiato e archi - è sempre funzionale alla costruzione del tessuto sonoro: non copre ma sottolinea le tensioni interne al contrappunto. In pezzi come Flos de spina e La bonté du Saint Esperit, questa gestione timbrica produce un effetto di lucidità formale che favorisce tanto l’ascolto analitico quanto quello estetico.

Il progetto dimensiona con rigore filologico la sua proposta: niente tournée di stile o colori esotici, ma un approccio che rispetta le fonti manoscritte e le pratiche esecutive storiche disponibili. Tale orientamento, pur non soddisfacendo chi predilige un suono “più sporco” o estremamente aderente a certe ipotesi di prassi storica radicale, genera un ascolto di grande trasparenza e controllo formale, ideale per musicologi, interpreti e appassionati di polifonia rinascimentale. 

Con questo nuovo lavoro, l’ensemble svizzero firma una delle uscite più rilevanti nell’ambito della musica antica del 2025, destinata a incidere in modo significativo sulla ricezione critica di Johannes Pullois e a proporre una rilettura di un autore a lungo rimasto ai margini del canone.

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