Le celebrazioni per i cinquecento anni dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina proseguono senza sosta. Roma rende un nuovo omaggio al Principe della musica con Super flumina, in programma il 4 dicembre all’Auditorium Parco della Musica. La polifonia rinascimentale al suo massimo splendore prende vita grazie all’esecuzione de I Polifonisti di Santa Cecilia, accompagnata dal racconto suggestivo di Sandro Cappelletto, in un evento che mostra la forza e la continuità del messaggio musicale di Palestrina attraverso i secoli.
Palestrina rappresenta uno dei vertici della polifonia rinascimentale. La sua musica, tra messe, mottetti e madrigali, si distingue per chiarezza, equilibrio e purezza delle linee contrappuntistiche, capace di suscitare una presenza spirituale intensa senza artifici. La sua produzione non è solo testimonianza storica, ma un linguaggio vivo che continua a parlare al presente, trasmettendo valori estetici e religiosi tuttora percepibili.
La giornata si apre alle 18 con l’introduzione di Simone Baiocchi su “Vita e opere del Principe della musica”, per poi lasciare spazio, alle 18:30, al concerto. Il racconto liberamente ispirato al Doctor Faustus di Thomas Mann aggiunge una dimensione simbolica e contemporanea, evocando il dialogo tra la spiritualità rinascimentale e le inquietudini moderne.
Il titolo Super flumina evoca, metaforicamente, lo scorrere dell’acqua e suggerisce la continuità della musica di Palestrina attraverso i secoli: un messaggio che mantiene freschezza, forza e vitalità originarie. La combinazione di conferenza e concerto permette al pubblico di apprezzare sia l’aspetto storico e storiografico, sia l’esperienza diretta della polifonia, rendendo tangibile la vitalità della sua arte.
Il riferimento ovviamente riguarda il mottetto “Super flumina Babylonis”: qui Palestrina traduce in musica il dolore e la nostalgia degli ebrei esiliati a Babilonia, come narrato nel Salmo 137. Le linee melodiche si snodano con naturalezza, in un flusso continuo che segue le parole del testo, creando un equilibrio tra contrappunto rigoroso e intensità emotiva. Ogni voce contribuisce a una rete armonica che non sovrasta la spiritualità del messaggio, ma la rende tangibile e percepibile. L’opera mostra come la polifonia di Palestrina non sia semplice tecnica, ma un veicolo di presenza e significato in cui la musica scorre come un fiume, portando con sé memoria, fede e pathos, in una forma che continua a parlare all’ascoltatore con la stessa immediatezza e forza di cinque secoli fa.
In questo contesto, la musica di Palestrina si mostra contemporanea, seppur appartenere ad un epoca lontana, rivelando la capacità del compositore di trasmettere presenza e intensità, come se la sua polifonia fosse costantemente viva: attraversa epoche e sensibilità senza perdere la propria essenza.
Nel cinquecentenario, iniziative come Super flumina confermano quanto la figura di Palestrina sia centrale nella memoria musicale italiana e internazionale. Concerti, conferenze e progetti di ricerca testimoniano la straordinaria capacità della polifonia rinascimentale di restare viva, significativa e percepibile nel presente, offrendo al pubblico una connessione diretta con la bellezza e lo spirito della musica del Principe della musica.
In questo contesto, la musica di Palestrina si mostra contemporanea, seppur appartenere ad un epoca lontana, rivelando la capacità del compositore di trasmettere presenza e intensità, come se la sua polifonia fosse costantemente viva: attraversa epoche e sensibilità senza perdere la propria essenza.
Nel cinquecentenario, iniziative come Super flumina confermano quanto la figura di Palestrina sia centrale nella memoria musicale italiana e internazionale. Concerti, conferenze e progetti di ricerca testimoniano la straordinaria capacità della polifonia rinascimentale di restare viva, significativa e percepibile nel presente, offrendo al pubblico una connessione diretta con la bellezza e lo spirito della musica del Principe della musica.
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